Quello che stiamo vivendo è un periodo storico che a tratti sembra surreale, impegnati a combattere un nemico invisibile chiamato Covid-19, che ci ha costretti ad un isolamento forzato in casa, cambiando le nostre abitudini quotidiane, per far fronte a un’emergenza mondiale, che richiede impegno e sacrificio per il bene comune. Tutto ciò genera in noi molte emozioni: paura, sconforto, senso d’impotenza, incredulità, spaesamento, solitudine, con la costante paura di contrarre il virus e di poter contagiare le persone amate. Ma anche il forte timore di morire da soli in un letto d’ospedale, senza poter dare l’ultimo saluto ai propri cari.
Questa situazione problematica, spesso, ha generato o accentuato stati ansiosi, dove il pensiero costante è quello di “proteggersi dal contagio”, con la possibilità di sfociare in quello che il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) definisce DISTURBO DA ANSIA DI MALATTIA, caratterizzato dalla preoccupazione di avere o di poter contrarre una grave malattia. Spesso i sintomi somatici sono completamente assenti o di lieve entità. L’individuo sviluppa un elevato livello d’ansia e si allarma facilmente riguardo al proprio stato di salute, mettendo in atto eccessivi comportamenti correlati alla prevenzione: ad esempio controlla ripetutamente il proprio corpo cercando segni di qualche patologia, o al contrario, evita in maniera disadattiva visite mediche e ospedali. Tale disturbo può insorgere dopo aver provato un forte timore provocato da uno stato reale di malattia vissuto in prima persona o da familiari, oppure verificatosi in seguito alla lettura di articoli medici o all’esposizione a notizie tramite la televisione o la radio, di segnali indicatori di gravi malattie. Prevenire una patologia o cercare le cause e la soluzione per stare meglio è normale, ma diventa patologico quando tale preoccupazione persiste trasformandosi in un pensiero ossessivo che occupa l’intera giornata incentrata sulla paura di morire o di essere contagiati, fino a non uscire più di casa e a limitare i contatti a poche persone selezionate, escludendo tutto il resto.
Vediamo in dettaglio quali sono i sintomi del “Disturbo da Ansia di Malattia”:
- Preoccupazione di avere o contrarre una grave malattia.
- I sintomi somatici non sono presenti o, se presenti, sono solo di lieve intensità. Se è presente un’altra condizione medica o vi è un rischio elevato di svilupparla (per esempio, in presenza di importante familiarità), la preoccupazione è chiaramente eccessiva o sproporzionata.
- Si riscontra un elevato livello di ansia riguardante la salute e l’individuo si allarma facilmente riguardo al proprio stato di salute.
- Il soggetto attua eccessivi comportamenti correlati alla salute o presenta un evitamento disadattivo.
- La preoccupazione per la malattia è presente da almeno 6 mesi, ma la specifica patologia temuta può cambiare nel corso di tale periodo di tempo.
- La preoccupazione riguardante la malattia non è meglio spiegata da un altro disturbo mentale.
La paura delle malattie induce la persona a mettere in atto dei comportamenti, che inizialmente possono rassicurare e produrre uno stato di benessere, ma che nel tempo portano al peggioramento del problema. Un percorso psicoterapico è altamente consigliato per affrontare tale disturbo che tende a limitare il normale svolgimento della propria vita quotidiana.
Questo periodo storico deve servirci per guardare le cose da una prospettiva differente e considerare questo momento come un’occasione di crescita, per fermarci a riflettere, per prendere contatto con noi stessi e vivere le relazioni, quelle che spesso trascuriamo a causa dei ritmi frenetici della vita quotidiana o che diamo per scontato. Ma anche riscoprire la bellezza delle cose semplici, come una passeggiata, un caffè con un amico o il calore di un abbraccio.
La rubrica psicologica CURIOSA-MENTE a cura della Dott.ssa Angela Pagliaro, Psicologa, ha l’obiettivo di affrontare argomenti che ci incuriosiscono e su cui vogliamo saperne di più, fornendo spunti di riflessione e quesiti sulla nostra vita. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale.
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